PERCHE’ SI PRESENTA IL PROBLEMA DEL GAS RADON NEGLI EDIFICI ATTENZIONE ANCHE ALLE NUOVE COSTRUZIONI

Il radon è un gas radioattivo derivante dal decadimento dell’uranio e del radio presenti nel suolo e nelle rocce. Se inalato all’interno dei luoghi chiusi causa il cancro del polmone.

Il gas radon è un grave problema per la salute. E’ necessario verificare se è all’interno delle nostre abitazioni o luoghi dove trascorriamo la gran parte del tempo è presente in concentrazioni superiori ai 300 Bq/m3

La presenza del gas radon è collegata a determinate formazioni geologiche quali i graniti, il porfido, la fillade quarzifera, i tufi, ecc. che contengono maggiori concentrazioni di uranio o radio. Perciò informazioni sulla geologia di una zona possono dare delle indicazioni molto utili a riguardo, permettendo di individuare delle zone a rischio. In alcuni casi però questi minerali possono affiorare in spazi molto ristretti e causare solo localmente concentrazioni rilevanti.
Il valore di radon in una casa dipende  in modo decisivo anche da altri fattori del sito quali la permeabilità del terreno, presenza di fessurazioni nelle rocce, il modo in cui è costruita la casa ecc. In genere si può dire che basse concentrazioni di radio in un terreno molto permeabile, possono causare un inquinamento da radon maggiore che elevate concentrazioni di radio in un terreno poco permeabile.

Un’informazione certa la si ottiene solamente facendo eseguire una misura del gas radon nella casa in oggetto.

Si possono comunque di individuare degli elementi comuni tipici di case con concentrazioni maggiori di radon, quali:


a) La zona
L’abitazione si trova in una zona con terreni ad elevata componente cristallina come graniti, gneis, ecc.. Vedi “Mapparadon”.

b) Il luogo
L’abitazione si trova su un
• pendio (colata detritica, deposito detritico con terreni molto permeabili)
• faglia o un terreno molto fratturato.
• terreno molto eterogeneo p.es. letto di un fiume o materiale di riempimento.
In generale un terreno molto fratturato, o la prevalenza di sabbia e sassi nello scavo indicano un suolo permeabile. Questi terreni sono generalmente a rischio radon, anche in zone non espressamente dichiarate tali.

c) Il tipo di casa e di costruzione:
Gli ambienti più colpiti si trovano al piano terra. In questo caso i fattori determinanti sono la tenuta (isolamento) della pavimentazione e quali vie il radon può utilizzare per diffondersi nel resto della casa. Particolare criticità è data presenza di pavimentazione e parti che non garantiscono un buon isolamento dal terreno.

Attenzione: ll fenomeno interessa anche le case di nuova costruzione!
Il fenomeno del radon si presenti più frequentemente in case vecchie, con mura permeabili o pavimentazioni poco isolate, però capita spesso di trovare case costruite recentemente con concentrazioni di radon molto elevate. Si ribadisce perciò l’importanza della prevenzione radon ove si intenda costruire in una zona a rischio.

Perché il radon penetra nelle case?

In Alto Adige tipicamente il radon entra nelle case direttamente dal suolo attraverso fessure, crepe, cantine con pavimentazione naturale, tubazioni, ecc. La principale causa dell’afflusso di radon negli ambienti chiusi è la differenza di pressione che si viene a creare tra l’interno e l’esterno degli edifici. Normalmente l’interno delle case è in depressione rispetto all’esterno. Questa depressione è causata soprattutto da due fenomeni: l’effetto camino e l’effetto vento.

L’effetto camino è dovuto alla differenza di temperatura tra interno ed esterno della casa, in funzione della quale si forma una differenza di pressione e l’aria fredda contenente radon viene risucchiata dal terreno. Quanto più caldo è l’interno della casa e quanto più freddo è l’esterno, tanto più marcato sarà l’effetto. Spesso il problema del radon si presenta solamente in concomitanza della fase di riscaldamento.
Anche il funzionamento di una stufa o di sistemi d’aspirazione nei bagni, in cucine, ecc. producono un effetto di risucchio dell’aria e possono far aumentare le concentrazioni di radon all’interno degli edifici.

L’effetto vento è invece dovuto alla differenza di velocità dell’aria tra esterno ed interno della casa, che crea un leggere depressione all’interno delle case.


In sintesi, secondo le condizioni di pressione relativa presenti in una casa, la concentrazione di radon può subire sensibili variazioni giornaliere e stagionali. In genere i valori di radon più elevati si osservano nelle prime ore del mattino, quando la differenza di temperatura tra l’interno e l’esterno è maggiore. Per lo stesso motivo d’inverno le concentrazioni sono mediamente maggiori di quelle estive.

Come posso ridurre la mia esposizione?

Esistono soluzioni per ridurre significativamente la concentrazione di radon nelle case. Si basano su due tipi di azioni:

  • eliminare il radon dall’edificio migliorando il rinnovo dell’aria interna (rafforzamento della ventilazione naturale o implementazione di un’adeguata ventilazione meccanica);
  • limitare l’ingresso del radon rafforzando la tenuta tra il pavimento e l’edificio (sigillando fessure e passaggi di tubi utilizzando colle siliconiche o cemento, posa di una membrana su uno strato di ghiaia ricoperto da una lastra di cemento, ecc.). L’efficacia di queste misure può essere migliorata dalla sovrapressione dello spazio abitato o dalla depressione delle parti inferiori dell’edificio (locali seminterrati), o anche del terreno stesso.

Le soluzioni più efficaci possono richiedere la combinazione di entrambi i tipi di azioni. L’efficacia di una tecnica di riduzione deve essere verificata dopo la sua implementazione effettuando nuove misurazioni della concentrazione di radon.

Per gli interventi di risanamento la normativa in materia prevede che sia un geometra, ingegnere o architetto iscritto all’Albo professionale ad agire con azioni di mitigazione; questo tecnico deve essere in possesso di un attestato di qualifica conseguito a seguito di un corso di formazione universitario dedicato organizzato da enti, associazioni, ecc, di 60 ore.

Per informazione sui corsi scrivi a: info@tecnicieprofessione.it

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