PUBBLICATO IL PIANO NAZIONALE RADON PER IL 2023-2032

Nella Gazzetta Ufficiale n. 43 del 21 febbraio 2024 è stato pubblicato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 gennaio 2024 recante l’adozione del Piano nazionale d’azione per il radon 2023-2032.

Il PNR ha come obiettivo generale la riduzione dei rischi sanitari connessi all’esposizione alle radiazioni emesse dal radon e dai suoi prodotti di decadimento. Il radon è un gas radioattivo naturale che, se inalato, può dare origine a processi di cancerogenesi a livello dell’epitelio bronchiale tramite i suoi prodotti di decadimento. Il maggior contributo alla concentrazione di radon indoor proviene dal suolo, dal quale penetra all’interno degli edifici.

Il processo fisico-biologico che lega il radon al tumore polmonare è così sintetizzabile: il radon è un gas inerte che, emesso dal suolo, dall’acqua e dai materiali da costruzione, si concentra nell’aria degli
ambienti chiusi (abitazioni, luoghi di lavoro, ecc.), e qui decade producendo altri radionuclidi,
detti “prodotti di decadimento del radon”. Quando si respira, l’aria inalata contiene sia radon che
i suoi prodotti di decadimento: il radon, in quanto un gas inerte, viene in gran parte espirato
mentre i suoi prodotti di decadimento si attaccano alle pareti interne dell’apparato bronchiale e
qui decadono emettendo radiazioni ionizzanti, le quali, soprattutto le particelle alfa, producono un
danno alle cellule bronco-polmonari, incluso il loro DNA, che può evolversi in un tumore.
Il Piano nazionale è previsto dall’articolo 10 del decreto legislativo 31 luglio 2020, n.101 e stabilisce, in conformità con le disposizioni normative nazionali e comunitarie, gli obiettivi per affrontare i rischi a lungo termine e ridurre l’esposizione al radon nei luoghi di lavoro e nelle abitazioni.

SCARICA IL DECRETO

Per gli edifici da costruire si propone un livello di, che garantisca concentrazioni inferiori ai 200
Bq/m3 dal 1.1.2025, mentre gli edifici esistenti dovranno mantenere la soglia dei 300 Bq/mc..

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